sabato 14 maggio 2016

Siamo ancora una Democrazia? siamo sicuri di vivere in una democrazia?




Partiamo da un fatto: gli ultimi tre presidenti del consiglio dei ministri italiani (oggi si dicono "Premier") non sono stati né eletti, né votati (in libere elezioni), da nessuno, vero? sono stati in realtà, cooptati da un "potere" altrettanto elitario ed evanescente, non chiaramente individuabile, che però ha delle figure visibili, chessò: il presidente della Repubblica, il  presidente della Commissione europea, il presidente della BCE, il presidente del FMI e qualcun altro ancora più defilato ma non meno influente (questoquesto, questo questo,) basterebbe questo dato per porci il problema ma, una democrazia ha degli aspetti sostanziali che superano e travalicano quelli rappresentativi. Che cosa connota una democrazia? non basta andare a votare; se una democrazia è libera, ci vuole appunto la libertà; la libertà esiste solo a due condizioni: che sia non solo formalmente garantita, ma effettivamente esercitata; e che sia garantita ed esercitata nella sua integrità; perché la libertà e Una, o c’è o non c’è: non ne è consentita una esistenza parziale; nella nostra Costituzione diritti e doveri delimitano la nostra libertà, ma essa è continuamente messa in pericolo da moltissimi altri fattori: per esempio il fattore economico, se non abbiamo denaro o i mezzi per procurarcelo (lecitamente), saremo meno liberi, forse addirittura "schiavi" di qualcosa o qualcuno; se non siamo liberi di pensare e di esprimere il nostro pensiero (nelle forme regolamentate dalle leggi), allora anche in questo caso saremo meno liberi. La dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ai numeri 18 e 19 enuncia: 

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Ma nella nostra società, i "poteri" che controllano la nostra convivenza civile, hanno un'idea diversa di libertà e democrazia, anzi la libertà dei cittadini la vogliono incanalare, condizionare, blandire con lusinghe fino ad arrivare eventualmente alla coercizione e alla violenza, se questi metodi sono funzionali al potere stesso. Il linguaggio è uno dei metodi con cui si incanala la libertà di espressione del cittadino, a questo scopo è nato il "politically correct", la "neolingua" cui tutti devono inchinarsi e cedere la sovranità della libertà. Lo sapete tutti: la neolingua è quella che ti "obbliga" a non usare determinate espressioni linguistiche e a sostituirle con altre più neutre e generiche, attenuate o alterate nel significato intrinseco del tipo: da cieco a non vedente o diversamente vedente; da sordo a non udente o diversamente udente; da invalido a handicappato fino a disabile o diversamente abile; cinicamente e (poco) umoristicamente qualcuno ha aggiunto: da morto a diversamente vivo! Tutti i giorni sono sotto ai nostri occhi notizie, che riportano quanto le nostre libertà, che ci deriverebbero dal vivere in una democrazia, siano vilipese, disprezzate, oltraggiate, sminuite e mutilate; una di queste notizie la riporto qui (ma è una fra le tante, tantissime): Un sacerdote suona le campane a morto per annunciare che... "Oggi è morta la famiglia naturale", per evidenziare l'approvazione della legge sulle unioni civili fatta dal Parlamento qualche giorno fa. Grave imprudenza nella situazione attuale dove le leggi si promulgano a colpi di voti di fiducia, idee politicamente corrette e gay-friendly (una persona, un'associazione, o un'attività economica, che è per l'appunto amichevole, aperta, accogliente nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali); subito si scatena la controffensiva laicista e (appunto) gay-friendly contro quell'omofobo di sacerdote. Ma riprendo anche un'altra notizia che ci fa capire quanto la libertà di espressione sia in pericolo nella nostra povera ex italia cattolica: anche in questo caso gli attori sono il linguaggio "politically correct" e gli "ultimi moicani cattolici" vedi qui che si avviano ad essere perseguitati o estinti dalla società laicista imposta da quei  "poteri" sopra citati che vogliono prendersi tutto: le ricchezze materiali e quelle spirituali ...di interi popoli e nazioni. E per quanto detto sulla libertà di pensiero e di espressione, una terza notizia alquanto inquietante ci viene proposta da Maurizio Blondet vedi qui che ci avvisa (noi cristiani) di prepararci ad uniformarci alla volontà della maggioranza (laicista) o di essere pronti alle persecuzioni; i primi a patire queste persecuzioni, a causa, anche in questo caso, di una distorta visione della libertà, saranno i medici, che saranno obbligati a rinunciare al diritto di obiezione di coscienza oppure ad essere espulsi dal servizio sanitario nazionale... viva la libertà, viva la democrazia.... o noo?





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